mercoledì 2 ottobre 2013

WILLIAM FRIEDKIN. BUG, TUTTO IL RESTO È (PARA)NOIA

(Clicca sulla locandina per vedere il trailer) 

USA, 2006
102'
Regia: William Friedkin
Interpreti: Ashley Judd, Michael Shannon, Lynn Collins, Brian F. O'Byrne, Harry Connick, Jr.


Anni 70: Il Braccio Violento della Legge, L'Esorcista, Il Salario della Paura.
Anni 80: Vivere e Morire a Los Angeles.
Anni 90: Jade.
Anni 10 (del nuovo secolo): Killer Joe.

All’appello manca solo il primo decennio del 2000: qual è il film di William Friedkin più rappresentativo di quegli anni?
La nostra scelta è caduta su Bug, colpevolmente ignorato dai distributori italiani, tanto che da noi è uscito in ritardo e soltanto in DVD.
Presentato al Festival di Cannes, ottiene buone recensioni e vince a sorpresa il premio Fipresci, tradizionalmente assegnato a opere prime o a giovani cineasti, non certo a ultrasettantenni leoni del cinema.

Billy sta attraversando un periodo di forte insoddisfazione professionale – il suo ultimo lavoro davvero memorabile risale ad almeno 20 anni prima! – quando fa un incontro che darà una nuova svolta alla propria carriera.
Si tratta del drammaturgo/attore Tracy Letts, che ha adattato per il cinema una propria pièce e sta cercando un regista per trasferirla sul grande schermo.

Agnes (Judd), cameriera con un figlio scomparso e un ex marito violento, vive di alcol e droghe in uno squallido motel nel deserto.
Qui incontra Peter (Shannon), timido e disadattato reduce dalla guerra del Golfo, ossessionato dagli insetti e dai complotti governativi.
Insieme, i due percorreranno un’allucinante spirale di follia e violenza, che li porterà a compiere un gesto estremo e definitivo.

Dramma esistenziale, love story non ortodossa o horror psicologico? Nessuna delle tre, o forse tutte ("Non rientra facilmente in alcuna categoria", ha affermato Friedkin in un'intervista).
Opera n.20 del regista, è una pellicola essenziale, girata con pochi mezzi, un piccolo set e due protagonisti in stato di grazia.
L'italoamericana Ashley Judd - vero cognome Ciminella - si immerge anima e corpo (soprattutto corpo) in un personaggio non facile con vibrante emotività, mentre il collega Michael Shannon - che riprende il ruolo già interpretato on stage - è un ottimo attore cui basta alzare un sopraciglio per sembrare ora rassicurante ora minaccioso (ve lo ricordate in Take Shelter?).

Il meglio del film è rappresentato dalla capacità del Maestro - quando è in vena è davvero tale - di trascendere la dimensione teatrale del copione e puntare all'allegoria.
Bug rappresenta infatti l'ennesima doccia fredda per i detrattori "politici" del nostro, da sempre accusato di reazionarismo (ma è anche lo stesso che ha diretto L'Affare del Secolo, lampante satira antimilitarista col comico liberal Chevy Chase).
La paranoia schizoide del reduce Peter (ma poi è davvero pazzo?) dice molto più sulla crisi americana post 11 Settembre e post Iraq di tante altre pellicole più esplicitamente dedicate all'argomento.

E' in fondo la storia di due solitudini che soltanto nell'amore reciproco trovano rifugio dalle minacce esterne (l'ex marito violento, il dottore) ed interne (gli insetti, che lo spettatore non vede mai), sommersi in un mondo estraneo, indifferente o ostile.
Forse qui non si parla solo degli USA. Forse si parla di tutti noi.

Etichette: , , , , , , , , ,

0 Commenti:

Posta un commento

Iscriviti a Commenti sul post [Atom]

<< Home page