giovedì 28 gennaio 2016

OSCAR 2016. NOMINATION: FILM D'ANIMAZIONE, FILM STRANIERO, SCENEGGIATURE

Dall'alto: Rabbia, Disgusto, Gioia, Paura e Tristezza in Inside Out; una scena da Shaun, vita da pecora; un'immagine tratta da Quando c'era Marnie


Ci dispiace per gli altri, ma la vittoria di Inside Out nella categoria per il miglior film d'animazione sembra cosa certa.
Già dalla sua apparizione al Festival di Cannes dello scorso anno si era capito che il cartoon firmato Pixar aveva una marcia in più: divertente, originale, acclamato all'unanimità da critica e pubblico, a meno di clamorose sorprese (la vergognosa esclusione di The Lego Movie dalle nomination agli Oscar 2015 è rimasta come monito), dovrebbe sbaragliare la concorrenza.

Il lungometraggio tratto dalla serie Shaun, vita da pecora - dagli stessi autori di I Pantaloni Sbagliati e degli altri film con protagonisti Wallace e Gromit - infatti è simpatico e colorato, ma ha poche possibilità di vincere.

Stesso discorso per il cerebrale Anomalisa - presentato in anteprima a Venezia 2015 - di Charlie Kaufman (come sceneggiatore ha firmato Essere John Malkovich e Il Ladro di Orchidee di Spike Jonze, Confessioni di una Mente Pericolosa di George Clooney, Se Mi Lasci Ti Cancello di Michel Gondry con Jim Carrey e Kate Winslet; come regista, Synecdoche, New York, con Philip Seymour Hoffman), così come per il brasiliano Il Bambino Che Scoprì Il Mondo.

Quando c'era Marnie è invece la più recente fatica dello Studio Ghibli, ma speriamo non l'ultima: la casa di produzione di La Collina dei Papaveri e dei capolavori del maestro Hayao Miyazaki è in grossa crisi e rischia di chiudere.
Sarebbe una perdita gravissima per il cinema mondiale, non solo di animazione.

Anche per il miglior film straniero non dovrebbe esserci storia: stra-favorito è l'ungherese Il Figlio di Saul di László Nemes, Grand Prix Speciale della Giuria a Cannes 2015 e vincitore di un recente Golden Globe.

Agli altri pur interessanti e suggestivi titoli dovrebbe essere riservato il ruolo di comparse, sebbene il francese Mustang possa ambire a qualcosa di più; un trofeo al colombiano El abrazo de la serpiente, al giordano Theeb o al danese A War (che avevamo segnalato tra le pellicole più intriganti nelle sezioni collaterali di Venezia 2015) invece sovvertirebbe tutti i pronostici della vigilia.

Apertissima è la gara per le sceneggiature: qui si cominciano a scontrare alcuni tra i big di questa edizione degli Oscar, sebbene manchino clamorosamente i due contendenti principali (The Revenant e Mad Max: Fury Road).
Ma è pur vero che si tratta di due categorie che tradizionalmente premiano gli outsider.

Difficile anche quest'anno individuare un favorito: abbiamo trovato gli copioni di quasi tutti i candidati (visitate i link di seguito riportati: ve lo consigliamo) e, leggendoli, ci hanno tutti appassionato.

Tra gli autori degli script originali ci fa piacere la presenza dei fratelli Coen: i registi di Il Grande Lebowski sono sempre brillanti e confermano il proprio valore anche con l'ottimo Il Ponte delle Spie di Steven Spielberg.

A contendere loro la statuetta sono gli scrittori dell'inventivo Ex Machina (storia di una relazione tra un uomo e una macchina che a noi ricorda un po' Lei -Her di Spike Jonze, premiato agli Oscar 2014) e quelli dell'apprezzatissimo Spotlight (uno dei pretendenti più seri nella categoria).
Ma occhio al succitato Inside Out: che sorpresa trovare qui un cartone animato!

C'è anche Straight Outta Compton, che narra la storia del gruppo gangsta rap dei N.W.A. (del quale hanno fatto parte, tra gli altri, anche Dr. Dre e Ice Cube); pellicola black tra le più apprezzate dell'anno che ambiva a qualcosa di più di una nomination in questa sezione - per di più per dei candidati tutti di carnagione chiara.
Molti esponenti della comunità afro-americana hanno letto questo fatto come uno sgarbo: non potendo snobbare il film, i membri dell'Academy avrebbero optato allora per una categoria nella quale poter presentare solo "bianchi".
Che vinca o perda, le polemiche non si placheranno.

Veramente molto incerta la sfida per la migliore sceneggiatura non originale.
Qui concorrono il fantascientifico The Martian e la drammatica storia d'amore lesbica Carol, forti rispettivamente di sette e sei nomine.

Ma anche tre opere piccole - ma dalle nomination davvero pesanti (ne parleremo nei prossimi post) - che ambiscono al ruolo di rivelazione, come era stato l'anno scorso per Whiplash.

Room è la storia di una madre e di un figlio che riescono a liberarsi da una prigionia di anni; La Grande Scommessa (The Big Short), sulla crisi finanziaria del 2007-2008, è un altro dei favoriti assoluti e guadagna consensi di giorno in giorno; Brooklyn - che parla di una ragazza irlandese divisa tra le sue radici e il desiderio di una vita indipendente negli Stati Uniti - può vantare la firma del celebre scrittore britannico Nick Hornby (tra i suoi libri, citiamo Alta Fedeltà, Un Ragazzo-About a Boy, Febbre a 90°, dai quali sono stati tratti i film omonimi).

Due statuette che sembrano già scontate e altre due tutte da assegnare.
Come andrà a finire? Al solito, lo scopriremo insieme.


MIGLIOR FILM D'ANIMAZIONE
Anomalisa, regia di Charlie Kaufman
Il bambino che scoprì il mondo (Boy & The World), regia di Alê Abreu
Inside Out, regia di Pete Docter e Ronnie del Carmen
Shaun, vita da pecora - Il film (Shaun the Sheep Movie), regia di Mark Burton e Richard Starzak
Quando c'era Marnie (思い出のマーニー Omoide no Mānī?), regia di Hiromasa Yonebayashi

MIGLIOR FILM STRANIERO
El abrazo de la serpiente, regia di Ciro Guerra (Colombia)
Mustang, regia di Deniz Gamze Ergüven (Francia)
Il figlio di Saul (Salu fia), regia di László Nemes (Ungheria)
Theeb, regia di Naji Abu Nowar (Giordania)
A War, regia di Tobias Lindholm (Danimarca)

MIGLIORE SCENEGGIATURA ORIGINALE
Matt Charman, Joel ed Ethan Coen - Il ponte delle spie (Bridge of Spies)
Alex Garland - Ex Machina
Josh Cooley, Ronnie del Carmen, Pete Docter e Meg LeFauve - Inside Out
Tom McCarthy, Josh Singer – Il caso Spotlight (Spotlight)
Andrea Berloff, Jonathan Herman, S. Leight Savidge e Alan Wenkus - Straight Outta Compton

MIGLIORE SCENEGGIATURA NON ORIGINALE
Charles Randolph e Adam McKay – La grande scommessa (The Big Short)
Nick Hornby - Brooklyn
Phyllis Nagy - Carol
Drew Goddard - Sopravvissuto - The Martian (The Martian)
Emma Donoghue – Room

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