martedì 20 febbraio 2018

OSCAR 2018. NOMINATION: FILM D'ANIMAZIONE, FILM STRANIERO, SCENEGGIATURE

Dall'alto: Coco; Baby Boss; Ferdinand.  


Non c'è che dire, gli studios per i film di animazione spendono molte risorse (perché si aspettano un grande ritorno economico, che spesso in effetti arriva) e molte idee (perché la concorrenza è tanta e agguerrita) e spesso tali sforzi sono ripagati da ottimi incassi e dall'apprezzamento di un pubblico di tutte le età e della critica - tanto è vero che alcuni di essi possono essere annoverati tranquillamente tra le pellicole più belle degli ultimi anni.

L'altro lato della medaglia è rappresentato dal fatto che è difficile che ad affermarsi in quella che è la categoria più giovane degli Academy Award (introdotta solo nel 2002) siano piccole produzioni - giusto per avere un'idea, i colossi Disney e Pixar (uniti da qualche anno) è dal 2013 che vincono ininterrottamente -, che spesso devono accontentarsi di un ruolo da comparsa.

Il futuro, però, potrebbe riservare notizie ancora più brutte per le case di produzione che non possono disporre di budget consistenti: l'Academy qualche mese fa ha cambiato i criteri di selezione dei candidati, che potranno essere scelti non solo dai tecnici del settore, ma da qualsiasi membro dell'ente, col risultato di favorire opere più note rispetto a quelle magari qualitativamente superiori ma maggiormente di nicchia.

Meno male che quest'anno, tuttavia, sono riusciti a trovare spazio Loving Vincent - un pezzo di maestria interamente dipinto a mano da un gruppo di artisti e che parla della vita di Vincent Van Gogh - e Breadwinner - storia di una ragazza afghana costretta a travestirsi da ragazzo in modo da poter lavorare e poter così sostenere la famiglia.

Se si guardano le statistiche e gli incassi, nella categoria c'è un favorito: Coco, cartoon della Pixar che parla della morte prendendo spunto dal Día de los Muertos di tradizione messicana, secondo i pronostici dovrebbe battere senza problemi i pur gradevoli Ferdinand della 20th Century Fox e Baby Boss della DreamWorks (con musiche di Hans Zimmer, candidato per la colonna sonora di Dunkirk).

Da notare che le nomination ricalcano perfettamente quelle dei recenti Golden Globe.
E indovinate allora chi l'ha spuntata? [Se non lo sapete o non lo ricordate, date un'occhiata qui.]






Tra i film stranieri, la sfida mette di fronte, indirettamente, i maggiori festival cinematografici europei.

L'ungherese Corpo e Anima, diretto dalla regista Ildikó Enyedi, aveva vinto l'Orso d'Oro alla Berlinale dell'anno scorso, mentre il cileno Una Donna Fantastica si era aggiudicato il premio per la migliore sceneggiatura.

Alla commedia svedese The Square era andata a sorpresa la Palma d'Oro a Cannes 2017, mentre il premio della giuria era stato appannaggio del russo Loveless.

Anche il libanese L'Insulto ha avuto un importante riconoscimento: uno dei protagonisti, Kamel El Basha, ha ricevuto la Coppa Volpi per la migliore interpretazione maschile alla Mostra di Venezia 2017.






Esito incerto, soprattutto, per ciò che riguarda le sceneggiature originali, dove si scontrano le pellicole più accreditate per la vittoria per il miglior film.

Ad eccezione di un outsider, la commedia The Big Sick, troviamo infatti i big: The Shape of Water, Lady Bird, Tre Manifesti a Ebbing, Missouri e Get Out.

Sarà interessante vedere chi la spunterà, perché abbiamo l'impressione che anche quest'anno i premi saranno distribuiti a più opere possibili e che pertanto la statuetta nella categoria rappresenterà una sorta di "contentino" per chi non si aggiudicherà i riconoscimenti per film e regia.

Una delle più grandi sorprese di questa edizione degli Oscar arriva però dalle sceneggiature non originali.

E si chiama...Logan!
Apprezzatissimo dai critici per il suo stile indie e dal pubblico per la presenza rassicurante di Hugh Jackman e Patrick Stewart, l'ultimo film solista con l'attore australiano nei panni dell'iconico eroe degli X-Men Wolverine si becca una sola candidatura agli Oscar, ma per una categoria tra le più prestigiose: è un segno che i tempi sono maturi per il definitivo sdoganamento del genere supereroistico?

Una sola nomination - anche in questi casi, solamente in questa cinquina - se la sono aggiudicata pure Molly's Game e The Disaster Artist - il primo è l'esordio alla regia dello sceneggiatore Aaron Sorkin (Codice d'Onore, Malice-Il Sospetto, The Social Network, Moneyball-L'Arte di Vincere, Steve Jobs) che vede protagonista una straordinaria Jessica Chastain, la cui interpretazione è stata ingiustamente snobbata dall'Academy nonostante la nomina ai recenti Golden Globe; il secondo, tra i vincitori di questi ultimi premi, sconta invece gli scandali di molestie che hanno colpito nel frattempo il suo regista e protagonista, la nostra vecchia conoscenza James Franco.

Un altro fatto degno di cronaca è il ritorno in grande stile di James Ivory: il più british dei cineasti statunitensi - autore degli stilosissimi e premiatissimi Camera con Vista, Mr. & Mrs. Bridge (con Paul Newman e la moglie Joanne Woddward), Casa Howard, Quel Che Resta Del Giorno... - è di nuovo candidato, e per quel Chiamami Col Tuo Nome che sta consacrando definitivamente (almeno all'estero) l'autore di A Bigger Splash Luca Guadagnino.

Ha buone chance di vittoria anche Dee Rees, regista afroamericana il cui Mudbound targato Netflix ha ricevuto ben 4 nomine - questa, quella per Mary J. Blige come attrice non protagonista e, come abbiamo visto, quelle per la fotografia di Rachel Morrison e la migliore canzone.

Se volete anche voi farvi coinvolgere in queste sfide interessanti e all'ultimo voto, non vi resta che dare un'occhiata ai trailer dei film d'animazione e stranieri.

E leggere tutte (!) le sceneggiature candidate: siamo andati a cercarle una per una e vi anticipiamo che sono veramente appassionanti.

Buona visione e buona lettura!






MIGLIOR FILM D'ANIMAZIONE
Baby Boss (The Boss Baby), regia di Tom McGrath
The Breadwinner, regia di Nora Twomey
Coco, regia di Lee Unkrich e Adrian Molina
Ferdinand, regia di Carlos Saldanha
Loving Vincent, regia di Dorota Kobiela e Hugh Welchman

MIGLIOR FILM STRANIERO
Corpo e anima (Testről és lélekről), regia di Ildikó Enyedi (Ungheria)
Una donna fantastica (Una mujer fantástica), regia di Sebastián Lelio (Cile)
L'insulto (L'insulte), regia di Ziad Doueiri (Libano)
Loveless, regia di Andrej Zvjagincev (Russia)
The Square, regia di Ruben Östlund (Svezia)

MIGLIORE SCENEGGIATURA ORIGINALE
Guillermo del Toro e Vanessa Taylor - La forma dell'acqua - The Shape of Water (The Shape of Water)
Greta Gerwig - Lady Bird
Emily V. Gordon e Kumail Nanjiani - The Big Sick - Il matrimonio si può evitare... l'amore no (The Big Sick)
Martin McDonagh - Tre manifesti a Ebbing, Missouri (Three Billboards Outside Ebbing, Missouri)
Jordan Peele - Scappa - Get Out (Get Out)

MIGLIORE SCENEGGIATURA NON ORIGINALE
Scott Frank, James Mangold e Michael Green - Logan - The Wolverine (Logan)
James Ivory - Chiamami col tuo nome (Call Me by Your Name)
Scott Neustadter e Michael H. Weber - The Disaster Artist
Dee Rees e Virgil Williams - Mudbound
Aaron Sorkin - Molly's Game




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