mercoledì 7 dicembre 2016

SULLY, MIRACOLO SULL'HUDSON?

(Clicca sulla foto per vedere il trailer). 

USA, 2016
96'
Regia: Clint Eastwood
Interpreti: Tom Hanks, Aaron Eckhart, Laura Linney, Sam Huntington, Michael Rapaport, David Letterman.


15 Gennaio 2009.
In un freddo pomeriggio il volo interno US Airways 1549 diretto a Charlotte (North Carolina) parte con un po' di ritardo dall'aeroporto Fiorello La Guardia di New York.
Due minuti dopo il decollo, la collisione con uno stormo di uccelli mette fuori uso entrambi i motori.

Il comandante - l'esperto Chesley "Sully" Sullenberger (Hanks) - coadiuvato dal copilota Jeffrey B. Skiles (Eckhart) si vede costretto ad un ardito ammaraggio sul Fiume Hudson.

Salverà la vita di tutti, 150 passeggeri e 5 membri dell'equipaggio.

Ma siamo sicuri che l'ammaraggio fosse veramente l'unica opzione a disposizione?
E Sullenberger può davvero essere considerato un eroe o si tratta di un incosciente che ha messo a rischio la vita di tante persone?








Bird (1988, sul sassofonista Charlie "Bird" Parker), Flags of Our Fathers (2006, sui sei marines immortalati in una celebre fotografia nell'atto di innalzare la bandiera a stelle e strisce sul suolo di Iwo Jima), Changeling (2008, su una madre che perde il proprio bambino), J. Edgar (2011, sullo storico e controverso direttore dell'FBI J. Edgar Hoover), Jersey Boys (2014, sul gruppo musicale The Four Seasons), American Sniper (2014, sull'infallibile cecchino Chris Kyle).
E ora Sully.

Clint Eastwood prosegue con coerenza il proprio affresco dell'America attraverso i fatti di uomini comuni che - in circostanze eccezionali e pur affrontando dubbi e demoni personali - riescono a compiere grandi imprese o a fare comunque cose notevoli.

Questa volta la sfida era ardua: raccontare un evento durato in totale 208 secondi, le indagini per verificare se l'operato del comandante fosse stato corretto, i dubbi che si sono insinuati nella mente di un uomo fiducioso della fondatezza delle decisioni prese in un momento di forte tensione e pericolo.

Insomma, materiale più per un cortometraggio o per una breve pellicola.
Senza contare che la vicenda - almeno negli USA - è ancora piuttosto nota e i protagonisti sono tuttora vivi e vegeti.

Eppure il buon Clint è riuscito a trarci un lungometraggio appassionante e appassionato, seppur senza troppi fronzoli.

Ci ha messo il consueto stile, asciutto, sobrio, un po' ruvido ma sincero.
Niente suspence, quindi, pochissime concessioni al sensazionalismo, agli effetti speciali, ai virtuosismi registici - ma la sequenza dell'ammaraggio, ripresa e ripetuta nel corso della narrazione, è notevole.

Il ritmo è lento, ma è quello delle celebrazioni solenni, dell'omaggio agli eroi.
E Sully lo è stato veramente, come dimostrano anche le testimonianze dei veri superstiti nei titoli di coda.

Chi meglio di Tom Hanks, allora, per interpretarlo?

Il divo è perfetto nelle parti dell'uomo (medio) giusto al posto giusto e al momento giusto, con quella faccia così comune eppure così rassicurante.
Lo aveva già dimostrato nell'ottimo Il Ponte delle Spie e lo dimostra anche qui.

Fisicamente, poi, ha anche una qualche somiglianza con il vero comandante - ma d'altra parte era riuscito a diventare Walt Disney in Saving Mr. Banks! - e ciò ha aiutato molto.

Il suo ritratto è quello di una persona molto professionale, preparata, di grande esperienza, ma dotata di grande umanità, coscienza; una persona costretta ad affrontare le difficoltà e il tarlo dei dubbi da solo ma non chiuso in se stesso; solitario come i malinconici pistoleri interpretati dal regista ma solo perché porta il peso della responsabilità e delle conseguenze delle proprie scelte.

Probabilmente tenendo a mente i blockbuster della Marvel, è come se Eastwood, parlandoci di Sully, ci dicesse: "Ehi, non è necessario prendere a modello eroi inventati con chissà quali poteri: l'eroe che salva le persone potrebbe essere qualcuno che incontri per strada, un amico, il vicino della porta accanto, il pilota dell'aereo su cui stai viaggiando.
Potresti essere tu."







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