mercoledì 30 settembre 2015

AMERICANA. LA DONNA CHE VISSE DUE VOLTE, I LEFT MADELEINE (AND CARLOTTA AND JUDY) IN SAN FRANCISCO

Madeleine/Carlotta e il Golden Gate Bridge a San Francisco.
(Clicca sull'immagine per vedere il trailer). 

USA, 1958
128'
Regia: Alfred Hitchcock
Interpreti: James Stewart, Kim Novak, Barbara Bel Geddes, Tom Helmore


La bionda Madeleine (Novak) soffre di uno sdoppiamento della personalità: alle volte va improvvisamente in trance e si crede Carlotta Valdés, sua antenata che si tolse la vita proprio alla sua stessa età.

Il marito, preoccupato, si rivolge ad suo amico, "Scottie" Ferguson (Stewart) - dimessosi dalla polizia perché sofferente di vertigini , per tenerla sotto controllo.

Costui però, dopo averla salvata da un primo tentativo di suicidio, si innamora perdutamente della donna; e quando questa muore precipitando dall'alto di un campanile - egli non è riuscito ad aiutarla a causa della sua paura del vuoto - , ne diventa ossessionato tanto da riconoscerla in Judy, sconosciuta incontrata per caso, che egli cercherà di trasformare ad immagine e somiglianza della defunta.

Prima tappa del viaggio di Fede: San Francisco.
Prima tappa del nostro itinerario: un capolavoro assoluto della storia del cinema (per moltissimi "IL capolavoro assoluto"), che già sarebbe degno di memoria per i titoli di testa (firmati da Saul Bass) e per la colonna sonora di Bernard Herrmann (citata esplicitamente in The Artist).

Dici "San Francisco", pensi al suo monumento più famoso - il Golden Gate Bridge - e subito non si può non ricordare la famosa scena in cui Madeleine, nei pressi del ponte, si butta nelle gelide acque dell'Oceano per suicidarsi.

Non per niente Hitchcock aveva definito già qualche anno prima questa location come "un luogo ideale per un delitto".

Ma bisogna dire che la città tutta si presta all'ambientazione di questa storia di manipolazione e finzione, di ossessione e passione, di possesso e perdita; di questo thriller che gioca sul doppio e sulla doppiezza, sul freddo della stagione e sul caldo di una passione travolgente.

San Francisco: affacciata sull'Oceano, ma abbarbiccata sulle colline; americana e "antica", ma nello stesso tempo "europea" e moderna; non ancora capitale mondiale della controcultura beat e hippie, eppure comunque diversa rispetto a qualsiasi altra metropoli; attraente, ma piena di mistero e fascino decadente.

E così la sua nebbiolina e la sua aria pungente, la scenografica Lombard Street, le suggestive missioni Dolores e San Juan Bautista, i quadri del California Palace of the Legion of Honor, la romantica spiaggia di Cypress Point, la centrale Union Square, le maestose sequoie del Red Basin Redwoods State Park... grazie anche alla maestria registica del grande Hitch diventano sfondo di scene indimenticabili.

E, di fatto, diventano co-protagonisti accanto al perfetto James Stewart (che già nel 1939 con Mr. Smith va a Washington aveva dimostrato il suo grande talento recitativo) e alla bellissima Kim Novak (diventata con questa pellicola un'icona).

Allora Fede, com'è San Francisco? Cambiata molto rispetto al film?

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