venerdì 8 marzo 2013

ZERO DARK THIRTY, UNA DONNA SOLA CONTRO BIN LADEN

(Clicca sulla locandina per vedere il trailer) 

USA, 2012
157'
Regia: Kathryn Bigelow
Interpreti: Jessica Chastain, Jason Clarke, Joel Edgerston, Jennifer Ehle, Mark Strong, Kyle Chandler, James Gandolfini, Harold Perrineau Jr.


2 Maggio 2011. Il Presidente USA Obama annuncia al mondo la morte di Osama Bin Laden in seguito ad un attacco da parte delle Forze Speciali in un compound (cioé un complesso delimitato da recinzioni) ad Abbottabad, nella parte nord-occidentale del Pakistan.
Nessuno, fino all'uscita di Zero Dark Thirty, che è cronaca fedele dei retroscena di questa operazione, poteva pensare che l'individuazione del nascondiglio dell'irrintracciabile "sceicco del terrore" fosse soprattutto opera della caparbietà e del lavoro maniacale di una sola persona, una donna.

5 candidature ai premi Oscar (compresa quella per il miglior film e per la migliore attrice protagonista), Golden Globe per la migliore attrice drammatica.
Purtroppo un solo Oscar, nel montaggio sonoro, e per di più ex-aequo (un premio condiviso è un fatto piuttosto inusuale per l'Academy).

È questo il magro bottino che si è portato a casa il film-evento che quest'anno ha maggiormente fatto discutere intellettuali, giornalisti ed editorialisti di tutto il mondo, affossato da scariche a raffica di critiche: per la rappresentazione di metodi brutali di interrogatorio da parte della CIA atti ad estorcere informazioni ai prigionieri della guerra al terrore; per aver implicitamente giustificato queste torture come necessarie; per aver utilizzato informazioni sensibili di intelligence, passate da persone vicine all'amministrazione Obama.

Come se non bastasse, tre senatori (tra i quali l'ex candidato presidenziale repubblicano John McCain) hanno pure fatto aprire un'investigazione per chiarire eventuali legami con la CIA.
Naturalmente, è finito tutto in una bolla di sapone.

Fortunatamente, la pellicola è stata baciata da un'ottima accoglienza di pubblico e critica.
Meritatissima.

La vicenda della caccia a Bin Laden è raccontata in modo dettagliato - quasi documentaristico - e appassionante, sicché le oltre due ore e mezza di durata non pesano sulla suspence.
E questo grazie principalmente allo sceneggiatore Mark Boal - già oscarizzato per la precedente opera della Bigelow, The Hurt Locker - abile anche a riadattare in corsa e in tempi stretti un copione pressoché pronto: inizialmente lo script doveva descrivere i tentativi di scovare il terrorista, ma l'improvvisa notizia della sua uccisione ha sparigliato le carte.

La regista si dimostra invece ancora una volta eccezionale nello scavo psicologico dei personaggi, nella rappresentazione delle loro convinzioni e motivazioni; e, d'altra parte, nessuno sa descrivere meglio di lei quelle scariche di adrenalina che portano a fare le cose più impensabili (giova ricordare che il supercult Point Break l'ha diretto lei!).

Particolarmente efficace si è dimostrato poi quel velo di segretezza che si è voluto lasciare prima dell'uscita nelle sale: chi si sarebbe aspettato che il personaggio principale della storia fosse una donna?
Già si era parlato di un coinvolgimento di Jessica Chastain nel progetto, ma si pensava a lei per un ruolo da spalla, non certo da protagonista assoluta.

E l'attrice più ricercata del momento, alla quale è immeritatamente sfuggito ancora una volta l'Oscar (vedi il nostro precedente post), è superba come al solito.
E in grado di reggere la scena con un carisma ed una personalità che solo Meryl Streep e poche altre ormai hanno.

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